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Stasera 'Serata karaoke', ~ Romantico

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Lyra‚
view post Posted on 11/3/2014, 22:04 by: Lyra‚




Egle



Quella sera dovetti rimanere al bungalow, così mi persi l’animazione.
Alle dieci in punto però, sentii la porta aprirsi. Feci finta di dormire, ma quando vidi Arturo affacciarsi alla porta della stanza aprii gli occhi e gli sorrisi.
- Finalmente possiamo stare davvero da soli. - Disse lui sedendosi accanto a me.
- Devi tornare dagli altri, no? -
- Ho chiesto a Fabio se potevo venire a vedere come stavi, dato che Lele può sostituirmi cinque minuti dietro la consolle. -
Mi misi seduta accanto a lui e mi baciò sulla bocca.
- Ti prenderai la febbre anche tu. -
- Meglio, così stiamo qui malati tutti e due. - Replicò lui senza allontanarsi. - Ti abbiamo dedicato una canzone, io e i bambini, così magari guarisci prima. -
- Che teneri. -
- Hanno voluto ballare la tua canzone preferita della baby dance, io ovviamente sapevo che cosa avresti voluto. -
- E sentiamo, cosa hai proposto, Casanova? - Dissi sorridendo.
- Il casalingo. - Rispose lui semplicemente.
Rimasi un attimo in silenzio. La luce della piccola lampada alle mie spalle si specchiava nei suoi occhi profondi.
- ‘e fare torte e biscotti’ - Bisbigliò lui.
- ‘mamma mia che bontà’. - Replicai io.
Stavolta però non scoppiammo a ridere. Mi appoggiai a lui e lui mi abbracciò stretta. Quante notti avevo sognato quel momento.
- Come faremo, Artù? Non possiamo stare assieme! -
- Non pensarci. Siamo assieme, adesso. - Sussurrò lui.
Ci baciammo ancora, poi lui disse che era ora di andare.
Sarebbe tornato poco dopo, alle 11.45, in compagnia di tutti gli altri dello Staff. Ma a quell’ora io dormivo già da un pezzo.
La mattina dopo mi sentivo in formissima, la febbre mi era passata del tutto ed ero carica di energie. Peccato che fosse domenica.
Ne approfittai per andare con Stefania alle terme di Saturnia.
Facemmo un lunghissimo discorso su Arturo e Lele. Lei mi raccontò che, anche se Lele aveva un anno meno di lei, per loro era stato amore a prima vista. Erano sempre stati molti discreti, oltre che molto bravi nel loro lavoro e nonostante Fabio sapesse che erano innamorati, non aveva mai detto una parola ai suoi superiori ed erano nello stesso campeggio ormai da cinque anni.
A quel punto dovetti ammettere di essere cotta di Arturo.
- Si capiva, sai? -
- Dici davvero? -
- Da tante piccole cose, da come ridete quando fate la baby dance, da come vi prendete a pugni al baby club, a come siete in sintonia sempre. Se a lui serve il sale, tu glielo stai passando prima ancora che lui lo dica… Ma non mi sembri contenta, dico la verità? -
- Ho solo paura che Fabio ci abbia scoperti. Ha visto Arturo che mi asciugava le spalle con l’asciugamano e ha pensato di sicuro qualcosa. -
- Qualcosa che il tuo ingenuo innamorato ha di sicuro confermato quando ha piantato l’animazione per venirti a trovare. Fabio gli aveva dato il permesso, certo, ma Orto non è stato molto furbo. -
- Pensi che succederà qualcosa adesso? -
- Fabio lo sa che io e Lele ci piacciamo molto, te l’ho detto, ma lavoriamo assieme. Finché non si vede troppo non dirà niente, credimi. Il fatto è che Fabio ce l’ha con Orto per una cosa dell’anno passato. -
- Che è successo? -
- Hai presente la Egle? -
Io la inquadrai: vent’anni passati, bellissima, occhi azzurri, boccoli castani, sorriso smagliante… sì, ce l’avevo presente, fin troppo.
- All’inizio di agosto è andata da Arturo e l’ha baciato. Lui l’ha allontanata in malo modo, lei si è offesa e ha piantato tutto. Insomma, tutto il mese di agosto è stato un delirio: dovevamo gestire tutto in quattro e perfino Fabio ha dovuto sbattersi parecchio. Se Orto fosse stato meno brusco Egle sarebbe rimasta. -
- Ma quindi, secondo Fabio, Arturo doveva starci con lei per non creare casini? -
Stefania sospirò.
- Non lo so. So che Fabio non perdonerà mai Orto se lo scopre con una ragazza, dopo che ha rifiutato Egle ed è successo quel che è successo. -
La nostra discussione finì lì e io decisi di stare ancora più attenta a non farmi vedere con Artù in atteggiamenti - diciamo - equivoci.
Ritornammo a casa e poi andammo a farci la doccia.
Stavo tornando in bungalow con i capelli bagnati e l’accappatoio sotto braccio, quando vidi Arturo abbracciare stretta una ragazza con folti boccoli castani.
Rimasi attonita a fissarli, finché lei non si sciolse dall’abbraccio ed ebbi la conferma che temevo: Egle era tornata. Per passare con noi il resto della stagione.
Entrai nel bungalow riuscendo ad evitarli, ma quando feci per entrare in camera mia vidi che sul letto c’erano due grosse borse e uno zaino della Richmond.
- Scusate, dov’è la mia roba? - Esclamai uscendo nell’atrio.
- Oh scusa, ma vedi, una di noi deve dormire nel divano letto e quel coso puzza di topo, io non ci dormo di sicuro! - Esclamò Egle entrando.
Guardai Arturo dietro di lei, ma lui distolse lo sguardo.
Il mio zaino era buttato ai piedi del divano, sopra al quale c’era un cuscino pulito e una coperta azzurra.
- Quindi ci devo dormire io? - Dissi con un groppo in gola.
- Mi dispiace ma è così, piccina. Non piangere, dai, sei grande per i capricci! - Disse.
Mi diede un buffetto sulla guancia che sembrava più offensivo che affettuoso e poi sparì in quella che era stata la mia camera. Quella notte, sdraiata nel letto che puzzava effettivamente di vecchio, piansi a calde lacrime: quella antipatica era appena arrivata e aveva già preso il mio posto in camera, nel gruppo delle animatrici e forse anche nel cuore del mio re Artù.
 
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